La centralità del personaggio storico Tommaso Aniello d’Amalfi, più noto col soprannome popolare di Masaniello, simbolo della ribellione popolare napoletana del 1647 contro gli Asburgo, è rievocata con sapienza da altre figure minori del romanzo, che tuttavia agiscono ai tempi nostri e che operano una fedele ricostruzione della figura dell’eroe pescivendolo, che cade vittima dello stesso popolo per il quale si immola, sapientemente raggirato dalla classe dominante di allora. Ma il secondo autentico protagonista del felicissimo racconto storico e parzialmente immaginario di Carmela Politi Cenere è il popolo napoletano e la Città stessa, con le sue piazze, i monumenti, lo splendore della natura, del mare e del luminoso golfo sormontato dal Vesuvio: opera di grande spessore storico e di erudita ambientazione veristica, espressa con scintillante naturalezza di stile.
La narrazione fluviale e carsica di Gerardo Pagano potrebbe trovare un ascendente di primario valore in Italo Calvino di Se una notte d’inverno un viaggiatore, perché un intreccio innesta il suo ordito con un altro, un libro entra in sinergia con un quadro, il plot di un gabbiano si accosta a quello di una foglia, fino a convincerci che il vero protagonista della vicenda narrata è esattamente l’arte di raccontare la vita, fatta di realtà e ancora di più di sogni, capace di dilatarsi oltre il cosmo e di racchiudersi interamente in un disegno, in modo che il simbolo della vita diviene la libertà del volo radente al suolo o librato nel cielo, impacciato o franco, del giocoso uccello, nel suo fastoso regno, il lago di Kerkini, “ove osano i pellicani”.
Un improprio diario settimanale, che sostituisce l’elencazione degli accadimenti con racconti brevi, sogni, memorie, confessioni, divagazioni, introdotte ogni giorno da una citazione poetica tratta da un autore noto al grande pubblico. Un esempio frizzante e gioioso di intendere il tempo ebdomadario che sempre si rinnova per cinquantadue volte ogni anno della vita.
La storia di un amore in terza età tra un uomo e una donna diviene confidenza confessionale e consorteria esistenziale, ma anche tensione emotiva e calore passionale, a significare che la vita può essere ricca di doni e di resurrezioni tolstoiane a dispetto degli anni che incalzano, se si riesce a mantenere interesse per la storia indefinita e imprevedibile del vivere quotidiano.
L’intreccio della vicenda è avvolto nella suspense e nei meccanismi di flash back come nella tradizione della migliore letteratura giallistica ove il fatto imprevisto compete con l’accadimento scontato nel baluginio e nel disvelamento di una verità segreta: scrittura molto fluente, affascinante, incisiva, organizzata con una successione di grande impatto scenico.