Monica Lanzillotta traccia un radiale percorso critico su Cesare Pavese, senza trascurare alcun aspetto della sua vasta e articolata produzione, approfondendo, ad ampio spettro, la sua poetica, il suo rapporto con i classici, con la letteratura europea e con quella angloamericana. L’Autrice ha catalizzato, in modo egregio, il rinnovato interesse per l’opera dell’intellettuale piemontese, arricchendo così il dibattito critico sull’Autore come punto di confluenza e di sintesi di diverse tradizioni, dai classici greci e latini all’etnologia, dalla mitografia alla psicoanalisi.
I miti fondanti della sua poetica sono incentrati su Dioniso, il “dio del contrasto irriducibile degli opposti” che rappresenta il disincanto dell’infanzia, e su Edipo, eroe mitico, condannato a un tragico destino, nel disvelare aspetti inediti della adultità.
All’unanimità la Giuria attribuisce il Primo Premio assoluto per la Saggistica.
Questa preziosa monografia di Gabriele Pulli, Inconscio del pensiero, inconscio del linguaggio. A partire dall’opera di Emanuele Severino, compendia, in modo illuminante, la tensione psichica dell’inconscio e la sua agnizione. “Quel qualcosa che sfugge”, a livello cosciente, viene colto da Gabriele Pulli, insigne studioso di psicoanalisi, con maestria e sagacia. Questo sovrappiù di vita è correlato all’indicibile e all’impensabile ed è oltre il linguaggio, in un’area nascosta e profonda dell’inconscio del pensiero, secondo la felice deduzione dell’Autore.
Questa monografia segna una tappa fondamentale sulla ricerca del Nulla e affronta aspetti fin qui poco esplorati e una possibilità di conoscenza, che va al di là della semplificazione e dell’aporia, offrendoci l’opportunità di fare emergere “l’oscurità che è in noi”, per farci conoscere in profondità le cose umane e rivivere il sentimento del Nulla e dell’Infinito.
La Giuria conferisce all’unanimità il Secondo Premio per la saggistica.
“Gaber è stato uno dei più grandi pensatori italiani del Novecento” e questa monografia di Andrea Scanzi lo conferma, a pieno titolo, in modo egregio. Il volume, nella sua prima parte, è la storia della carriera straordinaria dell’artista, la seconda parte è arricchita da un’antologia di pensieri, da parte di intellettuali e artisti, che hanno scritto proprio per questo libro.
Questo testo diventa un prezioso strumento, per avvicinarci all’opera di Gaber e un racconto appassionato, per comprendere l’universo fantasmatico di questo artista, unico e straordinario.
La Giuria conferisce all’unanimità il Terzo Premio per la saggistica.
Un prezioso e malinconico racconto è quello di Bruna Bertolo, in Donne e follia in Piemonte, lungo un arco di tempo che va dalla seconda metà dell’Ottocento agli anni che precedono l’entrata in vigore della “Legge Basaglia” del 1978. Un percorso storico che si correla alla trasformazione della società e a un diverso approccio nei confronti della malattia mentale. Un tracciato di un viaggio dolente, ricco di umanità, nel labirinto della follia, ricco di immagini e con tante storie avvincenti di donne comuni e alcune famose, mogli di illustri personaggi della letteratura, da Edmondo de Amicis a Emilio Salgari, o di poetesse di grande levatura come Alda Merini e Silvia Plath, sottoposte all’esperienza dolorosa degli elettroshock.
Un libro che documenta l’universo del mondo manicomiale e la triste esperienza della follia, con storie e immagini di vite femminili nella triste realtà dei manicomi.
La Giuria attribuisce all’unanimità la condizione premiata di Finalista.
Il libro è un documentato rapporto del sequestro di un gruppo di quattro pescherecci e di diciotto pescatori da parte di “una ciurma di corsari” che offriranno i sequestrati come bottino predatorio al generale Khalia Haftar. Benché il rapporto segua con scrupolo la realtà dei fatti, senza invenzioni immaginative da parte dei due Autori, la vicenda possiede quasi dell’incredibile perché la realtà può anche superare l’invenzione della fantasia. Si fanno in particolare modo apprezzare le pagine dedicate allo spirito coraggioso e battagliero di Rosetta Ingargiola, la madre di settantatré anni del capitano Piero Marrone, che si batte per la vita del figlio: sono pagine di notevole spessore umanitario, rese dagli Autori con calibrata e nuda documentazione, scevra dai facili sentimentalismi.
La Giuria attribuisce all’unanimità la condizione premiata di Finalista.
Un lavoro ben articolato su Giovanni Gherardi da Prato, un intellettuale a tutto campo, vissuto in Toscana tra il Tre e il Quattrocento. Il pregio di questo monografia è nell’aggiornamento della biografia dell’autore e nell’attenta disamina della sua straordinaria produzione. Particolare rilievo è dedicato a Il Paradiso degli Alberti, il suo capolavoro, esaminato in tutte le sue sfaccettature, nell’esplorazione della tradizione manoscritta e dell’articolato connubio di generi, unitamente allo stile e alla cornice delle novelle narrate. Con acume critico, l’indagine si conclude con la produzione poetica e la trattatistica.
La Giuria attribuisce all’unanimità la condizione premiata di Finalista.
L’Autrice accetta la sfida di capire l’assoluto della poesia e se la sua specificità debba essere attribuita ad uno stato di grazia, che farebbe del poeta un unicum, folgorato da una pulsione misteriosa che è la vera fonte della sua ispirazione.
Il rapporto tra poesia e ragione diventa il fulcro di questa affascinante ricerca: vengono esplorate le relazioni e le influenze reciproche della poesia, che sin dalle lontane origini, fino ai nostri giorni, si pone come altro da sé, con le diverse forme della razionalità e del pensiero emotivo.
La Giuria attribuisce all’unanimità la condizione premiata di Finalista.
Dopo oltre centosessanta anni dalla nascita del celebre scrittore di avventure torinese Emilio Salgàri, lo studioso, già bibliotecario, Claudio Gallo, tra i più eminenti studiosi dell’autore de Il Corsaro Nero, a quattro mani con il suo partner di scrittura Giuseppe Bonomi, ha curato una sobria e documentatissima biografia del più celebre scrittore italiano di avventure, non certo inferiore a Jules Verne, Karl May, Rudyard Kipling, Stevenson. Gallo e Bonomi ricostruiscono i contatti e le collaborazioni di Salgàri con gli ambienti della Scapigliatura e del Positivismo, e restituiscono allo scrittore la ricchezza di una profondità letteraria interiore che gli è sempre stata negata o sottovalutata.
La Giuria attribuisce all’unanimità la Menzione d’Onore.
Già definito “affresco di un’epoca”, il libro di Nicola Coccia, storico giornalista di Avanti!, Strage al Masso delle Fate, ricostruisce vicende della vita sociale, politica e più di tutto artistica degli anni Trenta e Quaranta a Firenze. La noce centrale del libro è l’attentato dell’11 giugno 1944 a un treno tedesco carico di esplosivi nei pressi del paese Poggio alla Malva, presso Signa. La novità del libro consiste nel ritrovamento nell’Archivio Centrale di Stato di un documento che svela l’intenzione dei tedeschi di utilizzare l’esplosivo a danno della popolazione civile. La lettura ha un significato sia di documentazione storica sia di ricostruzione del milieu artistico d’epoca a Firenze.
La Giuria attribuisce all’unanimità la Menzione d’Onore.
La ricerca storica promossa dallo scrittore e musicista torinese Davide Riccio intorno al suo proto-omonimo David Rizzio si svolge intorno alla metà del ’500, quando nel castello di Moretta vive il quasi sconosciuto musico e cantore David Rizzio, alle dipendenze del conte Carlo Umbertino I di Solaro, signore di quella contea, fedelissimo feudatario di Emanuele Filiberto di Savoia che sta riscattando, alla corte di Spagna, il valore dei Savoia come grande condottiero e supremo comandante delle armate imperiali di Carlo V. Emanuele eleva Carlo Umbertino alla dignità di ambasciatore del Ducato di Savoia presso le più importanti corti europee. David Rizzio fa parte del seguito dell’ambasceria presso la regina Maria Stuarda di Scozia. La regina sembra si infatui del musico David Rizzio, al punto di farne il suo primo consigliere. Chi troppo sale, precipitevolissimevolmente procombe e tale fu il destino di David Rizzio. Il libro è curatissimo dall’Autore nei particolari storici e nella documentazione iconografica.
La Giuria attribuisce all’unanimità la Menzione d’Onore.
Lo scrittore torinese Aldo Sisto nutre tra gli altri suoi interessi la passione per l’indagine teologica, che emerge anche dal suo precedente libro di successo Quanti Gesù?, uscito nel 2011. Il tema fondamentale di questo nuovo libro, Dio Assoluto e Dio Persona, risiede nell’interrogativo se una diversa connotazione dell’Assoluto, non più costruita in chiave antropomorfica, ma in una coniugazione e configurazione totalmente ideale e astratta, nei termini di una categoria assoluta e superiore alla mente umana, potrebbe aiutare a non fare nascere i conflitti religiosi tra i credenti più radicali. Il dibattito rimane aperto e, forse, non risolvibile, in quanto l’incarnazione di Dio in una persona umana è sempre presentata, nelle varie religioni, come una volontà del Divinum di rendersi riconoscibile agli umani: cioè una discesa che è anche una semplificazione della divinità. Al contrario, il Dio Persona descritto dalla Bibbia rappresenta la perfezione assoluta, certamente superiore alla dimensione umana.
La Giuria attribuisce all’unanimità la Menzione d’Onore.
Lo studioso e docente Marco Sterpos, noto per i suoi studi su Carducci, dedica a Giovanni Verga, anche in occasione del centenario dalla scomparsa, il volume interpretativo e riepilogativo dell’intera opera dello scrittore nato a Catania, Il grande Verga. La narrativa e il teatro. Il libro mette a fuoco il magistrale ruolo innovatore rappresentato da Verga per la narrativa di fine Ottocento, poi proiettatasi su tutto il Novecento. Uguale innovazione si ritrova nel campo del teatro, in cui l’opera di Verga ha rappresentato per lo stesso periodo un imprescindibile faro di orientamento. Il libro è destinato sia agli specialisti del settore letterario sia ai giovani studenti che intendano impratichirsi a fondo dell’opera verghiana.
La Giuria attribuisce all’unanimità la Menzione d’Onore.
Per la capacità che la contraddistingue di aderire con immediatezza e completezza ai continui cambiamenti del mondo contemporaneo, riuscendone a cogliere in modo sintetico, ma profondo, sfaccettature e aspetti essenziali, in maniera chiara e supportata da un linguaggio sempre attuale e innovativo.
La scrittrice e poetessa milanese Wilma Minotti Cerini ha dedicato la sua vita operativa e di studio sia alla scrittura sia alla promozione della letteratura e dell’arte, insieme al prestigioso marito Livio Cerini di Castegnate. Autrice di libri di Poesia, di narrativa e di saggistica, ha sempre partecipato alla vita culturale nazionale. Come critica particolare merito le è attribuito per avere curato la raccolta delle opere del famoso poeta inglese Peter Russell, grande amico di Eliot e di Pound.