Il titolo del libro è l’indicazione toponomastica di uno dei luoghi più belli di Roma per l’incanto della visione sulla Città Eterna, il cumulo di circa mille anni di storia documentata del luogo, la fragranza di essenze, colori e suoni della natura: Dario Voltolini, romanziere e maestro di scrittura narrativa, usa la denominazione del luogo come sigillo del suo splendido romanzo, che, quasi in eco di Flaubert, consiste nell’educazione sentimentale del protagonista, il quale compie in poche mirabili pagine la sua ricerca del tempo perduto, alla maniera di Marcel Proust, e rivive in pienezza di incanti, visioni e stupori, il suo incontro con l’attrazione erotica. C’è una forza magnetica invisibile e invincibile che ci attrae inesorabilmente verso i nostri simili e che, nella stupenda descrizione interpretativa di Voltolini, si intuisce essere non solo richiamo fisico e sessuale, ma anche intuizione e interpretazione profonda dell’entità e dell’esserci come enigma di contrasti tra il duraturo e il fugace, l’essenziale e l’episodico. Il Giardino degli Aranci, nella sua definizione di romanzo, si segnala come una delle più raffinate e alte opere di narrativa italiana di questi ultimi anni.
La Giuria de I Murazzi Edizione 2024 all’unanimità conferisce il Primo premio assoluto di Narrativa Edita a Dario Voltolini.
Attraverso i protagonisti delle venti storie raccontate l’autrice, giornalista affermata nonché programmista regista di programmi radiofonici, rappresenta con stile godibile e condito da sottile ironia, dinamiche, maltrattamenti e idiosincrasie del vivere oggi, dove le intolleranze inflitte o subìte sono dietro l’angolo, in un microcosmo che suscita a tratti ilarità, ma molto più spesso sconforto e sdegno.
La Giuria de I Murazzi Edizione 2024 all’unanimità le conferisce il Secondo premio assoluto di Narrativa Edita.
Valentina Casarotto, insigne storica dell’arte, ricostruisce con sapiente e raffinata prosa la vicenda avventurosa della controversa e affascinante pittrice polacca Tamara de Lempicka. Il suo romanzo ci presenta, attraverso l’immaginifico espediente di un’indagine pseudo-giornalistica, un accurato affresco del ventennio che divide le due grandi guerre del Novecento attraverso l’esplorazione vivida e ricca di pathos dell’effervescente mondo artistico e letterario di quegli anni, arrivando a coinvolgere niente meno che il “Vate” italico Gabriele d’Annunzio. Un racconto avvincente e magistralmente documentato che svela le debolezze e l’indiscusso talento di una protagonista della pittura del secolo scorso.
La Giuria de I Murazzi Edizione 2024 all’unanimità le conferisce il Terzo premio assoluto di Narrativa Edita.
“Asbestos”, termine di origine greca che può essere tradotto come “indistruttibile”, ha purtroppo assunto nel nostro presente una valenza drammatica e dolorosa legata all’asbestosi, cioè la terribile malattia che aggredisce spesso senza scampo coloro che hanno lavorato a contatto con l’amianto. Titti Federico ne affronta la crudele realtà grazie a un lessico di efficace immediatezza e di rara partecipazione attraverso la storia di un’improbabile amicizia che coinvolge Mario, figlio di pescatori e Rosario di famiglia benestante e futuro ingegnere. La vicenda, che si svolge a Pozzuoli nella seconda metà del secolo scorso, rappresenta una viva testimonianza della dolorosa odissea affrontata da chi è affetto da questa malattia per combatterla e per ottenerne un doveroso quanto spesso chimerico risarcimento.
La Giuria de I Murazzi Edizione 2024 all’unanimità conferisce il Premio di Finalista per la Narrativa Edita.
Romanzo avvincente per l’originalità della trama in cui si susseguono gli omicidi di due donne, con una serie di colpi di scena supportati da elementi fortemente realistici e con una particolare attenzione alle atmosfere dei magici paesaggi della Sicilia che fanno da sfondo alla trama descritti dall’autore, penalista specializzato in reati contro la pubblica amministrazione, con pennellate di assoluto lirismo.
La Giuria de I Murazzi Edizione 2024 all’unanimità conferisce il Premio di Finalista per la Narrativa Edita.
Bruno Pezzella, scrittore e giornalista di alto profilo culturale, nonché docente universitario, aggiunge alla sua vasta produzione narrativa il libro di racconti che si chiama Tanti piccoli “K”. 37 racconti impossibili. Il numero assume un valore quasi cabalistico, perché sono dodici racconti-apostoli in meno rispetto ai celeberrimi 49 di Ernest Hemingway. Si può impropriamente parlare di apostoli, in quanto ogni racconto è a suo modo una metafora che rappresenta una sfaccettatura di realtà surrealistica, come è stato chiaramente illustrato nella prefazione, e quindi possiede degli elementi kafkiani di impossibilità rivelatrice della follia umana e dintorni.
La Giuria de I Murazzi Edizione 2024 all’unanimità conferisce il Premio di Finalista per la Narrativa a Bruno Pezzella
Innumerevoli eventi soprannaturali e il fascino del mistero sono i tratti principali dell’avvincente romanzo di Maria Rosaria Franco, beneventana e autrice di innumerevoli saggi e romanzi, la quale ha intessuto in questo testo un intrigante intreccio dove si fondono passato, presente e futuro nel susseguirsi di colpi di scena ed eventi legati tutti dal fil rouge del destino, in un itinerario che partendo da Parigi a metà Ottocento si spinge fino ad approdare alla mitica Città Sepolta.
La Giuria de I Murazzi Edizione 2024 all’unanimità conferisce Menzione d’Onore di Narrativa Edita.
Le inquietanti storie dai risvolti spesso truci e sanguinosi che si svolgono nella città inventata di Roccabruna presentano il lato più crudele, folle e malvagio dell’animo umano nel corso dei secoli. L’autore, l’autorevole narratore e drammaturgo Angelo Gaccione, coinvolge il lettore in una serie di delitti e di azioni di marcata e assurda violenza che si snodano giocando a nascondino tra sospetti di realtà e certezze di favolistica finzione grazie a un linguaggio essenziale e di sapiente efficacia emozionale.
La Giuria de I Murazzi Edizione 2024 all’unanimità conferisce Menzione d’Onore di Narrativa Edita.
Marco Lamberti ricostruisce nel suo romanzo, che si chiama con ironia sottile The Marvelous History of the Barachin, un ventennio centrale della recente storia italiana, compreso tra il 1960-1980, analizzato dalla parte degli operai della Fiat che abitavano in località di campagna, collocate vicino alla grande Fabbrica di Mirafiori e che trascorrevano anche 10 o 12 ore fuori casa, tra il lavoro e i trasporti, per non rinunciare ad abitare fuori città. Il romanzo ricostruisce, anche con elementi di autobiografismo, l’epica industriale di quegli anni e il formidabile binomio di intese e di contrasti tra il grande capitalismo industriale italiano e le organizzazioni sindacali degli operai, che insieme hanno scritto le pagine più significative del lavoro in fabbrica e dello sviluppo del nostro Paese. Lo stile agile di narrazione rende la lettura piacevole e realistica: il romanzo è scritto come una documentazione di cronaca quotidiana, senza discorsi diretti e senza funambolismi e ricercatezze letterarie, ma con uno spirito d’osservazione che ricorda Jack Kerouac.
La Giuria de I Murazzi Edizione 2024 all’unanimità conferisce Menzione d’Onore a Marco Lamberti.
Monica Perosino, giornalista professionista, specializzata in servizi su Europa centrale e orientale, propone il libro di documentazione realistica, come elaborazione di interviste, reportage e indagini dirette, che si chiama La neve di Mariupol, con il sottotitolo I fiocchi cadevano al ritmo delle bombe. Il libro è dedicato all’invasione dell’Ucraina comandata da Putin, iniziata il 24 febbraio del 2022. È una narrazione condotta dalla parte delle donne, che in parte affiancano gli uomini nell’impegno di resistenza all’invasore e in parte sostituiscono fratelli e mariti, inviati al fronte a combattere. Si raccontano anche incredibili violenze che le donne subiscono da parte delle truppe russe, considerate fino a pochi anni fa quasi fratelli conterranei degli ucraini. L’autrice non inventa alcuna vicenda, ma preferisce schermare i nomi delle persone e dei luoghi dove sono state consumate le più turpi violenze, per evitare eventuali ritorsioni.
La Giuria de I Murazzi Edizione 2024 all’unanimità conferisce Menzione d’Onore a Monica Perosino.
Torino Nouvelle Vague è un giallo atipico che si svolge in una Torino pregna di atmosfere misteriose e notturne nonché immersa nel mondo della cinematografia francese come si deduce facilmente dal titolo stesso. L’autore, nell’omaggiare il grande regista Jean-Luc Godard a cui ispira chiaramente il personaggio dell’anziano Leclercq sospettato di omicidio, conduce il lettore in una storia appassionante ricca di richiami artistici e persino psicanalitici che sembra condannare i pur validi e analitici inquirenti ad arenarsi in sterili supposizioni e sorprendenti scambi di persona fino al colpo di scena finale.
La Giuria de I Murazzi Edizione 2024 all’unanimità conferisce Menzione d’Onore di Narrativa Edita.
Romanzo corposo e denso di spaccati che mettono in primo piano una certa America, con una particolare attenzione ai legami familiari che si rivelano decisivi per la risoluzione del problema di Dross, protagonista della storia. Dieci lunghi capitoli in cui si mescolano elementi realistici e fantasiosi con una costante aderenza al contesto ambientale della vicenda raccontata dalla scrittrice, nota per precedenti romanzi di successo, con buona padronanza stilistica.
La Giuria de I Murazzi Edizione 2024 all’unanimità conferisce Menzione d’Onore di Narrativa Edita.