La ricchezza delle voci che intervengono in questa antologia, la quarta tratta dai partecipanti al concorso I Murazzi, ci rende un’idea della vocazione diffusa in Italia a considerare con rispetto e con dedizione la Poesia. La devozione che è rivolta alla Poesia contraddice in modo paradossale l’affermazione di Theodor Adorno che “non si possono e non si debbono più scrivere poesie dopo Auschwitz”. Se la poesia è il pensiero procreatore della civiltà umana, esso si è lasciato alle spalle l’orrore di avere dato la luce al nazismo, al fascismo e ai campi di sterminio del ventesimo secolo, e ha ripreso la sua vocazione di fedeltà nella parola poetica sempre rivolta a ricercare la verità, la giustizia, l’amore personale e quello universale, l’incanto della natura, la celebrazione dei valori di dignità e di cultura della civiltà umana. Si dice che la bomba atomica caduta su Hiroshima abbia distrutto le cose e le persone e che nei sopravvissuti abbia spento irreversibilmente ogni voglia di vivere e di umana pietà verso il prossimo. Tuttavia, anche nei più terribili e angoscianti casi, l’atomica non è riuscita a spegnere il sentimento di maternità delle donne giapponesi, le quali, seppure sfigurate e abbruttite, hanno continuato a dedicarsi a ciò che restava dei propri figli con una forza inspiegabile di resistenza al dolore fisico e allo sfacelo dell’anima. Da quel sentimento assolutamente irriducibile di maternità, che le donne hanno manifestato naturalmente, è risorta la nuova civiltà giapponese. E se, come ci auguriamo, la poesia è femmina – essendo Calliope una femmina e non esistendo la versione al maschile del vocabolo Musa, che vale anche per i maschi, ma sempre usandolo solo al femminile – allora anche la Poesia ha saputo reagire all’orrore della violenza storica del cosiddetto “secolo breve” e ha prodotto una grande rinascita della cultura. Ci piace pensare che l’Italia sia un Paese in cui la Poesia è non solo apprezzata e onorata, ma anche adoprata nella vita ordinaria, ingaggiata per trasmettere un semplice augurio, lasciare un breve messaggio, commentare un fatto di cronaca. Certamente c’è la poesia che si innalza sull’arcosolio della dignità letteraria. Tuttavia, accanto a essa, c’è sempre stata, fino dai tempi dell’antichità romana di Plauto e Apuleio, ma anche prima di loro, la poesia che si rifrange nelle condizioni ordinarie della vita quotidiana: ci sono sempre stati i fiori di serra e i fiori di campo, ed è difficile se non indefinito attribuire una valenza maggiore agli uni o agli altri. Vi sono numerosi registri diversi nei poeti che quest’anno sono stati scelti per essere inseriti nel repertorio rappresentativo della poesia contemporanea. Anna Maria Salanitri si distingue per la nozione del dolore espressa nella dimensione individuale degli eventi personali di vita, ma poi anche ripresa in una declinazione collettiva, nella splendida poesia Natale 2017 che colloca la nascita del Bambino in una capanna della contemporaneità ove si porgono come doni offerti al redentore gli olocausti delle guerre e le tragedie dei naufraghi e degli esiliati. Isabella Michela Affinito sviluppa con sapienza e sicurezza l’atmosfera di magia del racconto poetico, sospeso tra introspezione analitica del proprio io, viaggio nella storia del mondo e osservazione estatica del mondo circostante. Giacomo Giannone illustra con dolcezza di sentimenti l’antico tema della nostalgia, il dolore per il ritorno alla bellezza del passato, nostos algos, accompagnato anche dalla tenerezza per l’evocazione. Fausto Marseglia, anche in omaggio alla sua veste di grande educatore e pedagogo, induce nel lettore una riflessione da condurre sui fascini incantatori e sulle lusinghe ingannevoli che allontanano dai valori profondi di umanità e di saggezza. Corrado Dell’Oglio rinnova il glamour della metrica classica con il ritorno al glorioso endecasillabo e all’uso della quartina a rima incrociata. Sulla stessa strada, di recupero del valore della classicità, si muovono le poesie evocative ovvero di attualità scritte da Massimo Del Zio, Antonio Luca Torchia e Riccardo Quarello. Nei suoi limpidi versi Pasquale Emanuele, decano dei poeti bergamaschi, ma siciliano di origine, recentemente scomparso all’affetto dei suoi cari e dei lettori, rinnovella l’umanesimo classico nell’amore rivolto in pari misura alle scienze e alle arti umane. Adriana Mondo marca il valore evocativo e celebrativo della poesia, capace di sconfiggere la morte e l’erosione del tempo. Alfredo Perciaccante agita nei versi la mozione dei valori di impegno e di coscienza sociale. Un grande invito ai sentimenti nobili dello spirito si innalza dalle poesie dedicate all’amore di Eros Pessina, ma anche di Lucia Grazia Scalandra e Carmelo Cossa, come di Daniela Biancotto, di Simona Leserri e, con particolari accenti tra sogno e realtà, di Sabina De Mori, mentre in Tommaso Denis Giorgi la poesia d’eros diviene diario della memoria che raccoglie i momenti più esaltanti. Grandi indagatori dell’io-poeta e valorizzatori delle possibilità di interpretazione che la poesia offre in chiave di versione egotica della condizione universale dell’uomo sono le poesie di Donato Ladik, Fabrizio Olivero, Stefano Baldinu, Italo Coccolo, Alberto Corigliano, Beatrice Gemelli, Maria Cristina Rossi, Claudio Calvi e anche della giovanissima Silvia Pisani. Dedicate al racconto delle immagini del mondo e alla descrizione della realtà che ci circonda, con accenti di profonda riflessione e umanità, sono le poesie di Domenico Novaresio e di Giuliano Gemo. Al contrario, sul versante scintillante della visione creativa, con illustrazioni di ciò che fuoriesce dalla realtà ordinaria, ma che esiste e che agisce e che pulsa nella realtà dei nostri pensieri “immaginifici”, e che giunge a ispirarci o a condizionarci nei comportamenti quotidiani, sono le poesie scritte da Eleonora Giusti e da Riccardo Rossi. Riceve molta attenzione e uno sviluppo ricco di espressioni la tematica dell’incantamento per la natura, per la condizione di serenità, di sprofondamento e di immedesimazione che il Poeta prova nell’osservazione quasi estatica di ciò che costituisce l’impareggiabile spettacolo della creazione, la quale non è stata fatta una volta per sempre, ma al contrario si presenta ai nostri occhi come un miracolo primordiale la cui origine è avvolta di mistero, ma contemporaneamente il cui sviluppo è tuttora in prodigiosa attuazione. Sono cantori di questa tematica Mario Aldo Bitozzi, Dante Ceccarini, Carmelo Consoli, Serena Cucco, Teresa De Sio, Paolangela Draghetti, Anna Ferrarazzo e Massimo Ferri. La Giuria del Concorso I Murazzi non ha inteso attribuire un primo, secondo e terzo premio tra i poeti scelti per comporre questo repertorio rappresentativo dell’universalità dei partecipanti. Tuttavia, se fosse stato necessario individuare una classifica a premio – come sembra che in futuro i Promotori vogliano proporre – va detto che i maggiori consensi critici sono stati raccolti da Anna Maria Salanitri, Isabella Michela Affinito e Giacomo Giannone.
Elenco Autori in Voci dai Murazzi 2018
ISABELLA MICHELA AFFINITO
- Cassandra e la luce
- L’intelletto delle rondini
- Dalla lezione di Giorgio Morandi
- Sull’orlo delle mie labbra
- Storia di Berenice
- Le parole che non so dire
- E torno a sognare
- Cos’è?
- Tu non sai
- Panta rei
- Autunno
- Alba
- Leggimi
- Saggezza
- Solitudine
- Ode alla resilienza delle piante grasse
- Ode al silenzio
- Ode ai girasoli
- Sindone, un segno di pace
- Senza parole
- Sprecato è innamorarsi
- L’ultimo viaggio
- Il bianco delle case
- Cammino per Santiago
- Senso del reale
- Panoramica sull’eterno
- Scherzo del potere
- Una storia infinita
- Dove sei
- Libertà
- Autunno in città
- Fiume
- Fragile foglia
- Il pomodoro è un frutto
- L’ora più difficile
- Sera
- Respiro
- Posami
- Oramai
- Tramonto
- Salvami
- I pini
- Le fratture del corpo
- Il mio vecchio treno
- Solitudine
- A… come amore
- Solo amore
- La guerra dei venti
- L’intelligenza artificiale
- Lella Buzzacchi idee a colori
- Signori della Casta e gente di massa
- Omega
- Leggera
- Maria
- La solitudine della notte
- Fugace presenza
- La farfalla
- Amicizia
- Silenzio
- Notte
- I pioppi
- Quando d’inverno
- In questo momento
- Violenta tenerezza
- Nostos Algos
- Dimenticare non è permesso
- Fernanda
- Silvana
- Amedea
- Il fuoco della neve
- La paura
- Accanto
- E sarò nel vento
- Destino comune
- Vite nascoste
- Felicità
- Origami
- Accendino
- Dialogo col tempo
- Il gioco degli specchi
- Il tramonto
- L’alba
- Tracce
- Il canto dell’acqua
- Ode all’imbrunire
- Quando il giallo
- Sul molo
- L’alcool
- Il motivo
- Il nascondiglio
- Le conseguenze
- Un posto ci sarà
- 3 ottobre 2013
- Tempo senza fine
- L’amore
- Davanti a un tramonto
- Lacrime
- Spiare l’orizzonte
- Un orgoglio di vetro
- Una seconda nascita
- E se un giorno
- Tra/monti
- Quella distanza
- Il silenzio delle assenze
- Claudio
- La terra dei padri
- Soldati della verità
- Il valzer del vento e del fuoco
- L’apologo del re pescatore
- Falce di luna
- La casa bianca
- Natale 2017
- Dedalo
- Senza tempo
- Virtù consapevoli
- Veruno canto s’ode al tuo valor guerriero