La Giuria del premio I MURAZZI attribuisce la dignità di stampa al libro di racconti Ci sarà una volta, che ritorce verso il futuro l’incipit canonico della fiaba, e che rappresenta un gioioso e garbato intervento di recupero e di restauro della memoria popolare dedicata al patrimonio anonimo e collettivo di fantasticherie e di micro epicità appartenenti sia al mondo contadino sia a quello urbano, specie di provincia, sia infine alla tradizione religiosa più schietta e sognatrice.
La Giuria del Premio I Murazzi attribuisce la dignità di stampa al romanzo filosofico e letterario A ciascuno il suo, che rappresenta un sontuoso quadro dell’impotenza dell’intellettuale nel mondo d’oggi, tracciato con mano sicura e in chiave romanzata da parte dell’Autore, il quale immagina l’autobiografia confessione di un ideale protagonista, incapace di assegnare un significato positivo all’evoluzione entropica della sua vita, rappresentata a specchio nella decadenza contraddittoria del mondo contemporaneo occidentale.
La Giuria del Premio I MURAZZI attribuisce la dignità di stampa ai due racconti lunghi Il vento dalla steppa, di concezione vagamente kafkiana con un vivace realismo magico, e La festa del sole nascente, di concezione storica, ambientato ai tempi dell’impero romano d’Oriente di Teodosio e Valentiniano, sul finire del quarto secolo, ove si descrive il tentativo di fare rinascere una enclave pagana all’interno dell’Impero ormai cristianizzato.
La Giuria del Premio I Murazzi attribuisce la dignità di stampa al libro di racconti Amori effimeri che rappresentano un riuscito esempio di drammatizzazione dei nonsensi della vita moderna con rappresentazioni di tic e di nevrosi, di situazioni comiche o improbabili, di gioie e di dolori inopinati e sovente irragionevoli, splendidamente sviluppati in un’atmosfera di garbata indagine da parte dello scrittore, che ancora una volta fornisce prova convincente della sua vena di umorismo dolceamaro.
La giuria del Premio I Murazzi attribuisce la dignità di stampa al romanzo di Mariateresa Sivieri che si intitola Editore cercasi, e rileva la straordinaria capacità della scrittrice di coniugare fantasia e dato storico in un amalgama che diviene inscindibile e che si fa apprezzare per la vasta e profonda cultura contenuta nel libro, il cui linguaggio è sempre mantenuto scevro da ogni ostentazione letteraria, per cui la lettura, anche nell’affrontare gli ar¬gomenti più complessi, si mantiene mirabilmente semplice e filante, fornendo la più sicura prova di abilità scrittoria, consistente nell’ottenere l’incisività massima dei significati con l’impiego dell’essenzialità minima dei significanti.