Per la vastità degli interessi coltivati e delle opere scritte, distribuite in quarant’anni di attività, con una partecipazione sempre vigile al dibattito culturale, ispirata alla ricerca del nuovo nella piena conoscenza e valorizzazione dell’alta tradizione letteraria italiana, con vocazione e devota dedizione all’insegnamento e alla formazione dei giovani in ambito umanistico e con una propositiva partecipazione al dialogo e al confronto corrente con gli scrittori già formati italiani e internazionali, Pazzi è giunto a rappresentare una delle più autorevoli voci della letteratura italiana contemporanea, per la versatilità di applicazione nei diversi campi della cultura umanistica, a principiare dalla poesia, per continuare nella narrativa di colta complessione storico-artistico-sociale e per giungere fino all’attività professionale del giornalismo culturale di attualità, in ogni genere portando chiaro un pensiero libero da ogni consorteria o partigianeria di convenienze precostituite, ma dedito unicamente alla ricerca della bellezza e all’interpretazione per metafora della realtà, anche con risvolti di fantasia onirica e libertaria, seppure sempre agganciata al magistero irrinunciabile della Storia.