La preziosa monografia di Silvia Zoppi Garampi è una lettura attenta e approfondita dell’Epistolario di Ungaretti e una rigorosa consultazione delle fonti inedite, che costituiscono il laboratorio creativo del Poeta e il nucleo essenziale della sua ispirazione. L’Autrice, con fine acume esegetico, sa cogliere sapientemente l’interazione tra la vita e la poesia di Ungaretti e “la funzione altamente etica della scrittura privata del Poeta”, senza trascurare i rapporti complessi tra poesia e tecnologia e le innovazioni scientifiche imposte agli uomini della nostra epoca.
LA FILOSOFIA MENTE/CERVELLO. DALL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE AI PARADOSSI DELLA FISICA QUANTISTICA
Renzo Montomoli
Renzo Montomoli, con questa utile monografia e attraverso una felice sintesi di temi, che vanno dalla filosofia del rapporto mente/cervello alle ricerche più recenti sull’intelligenza artificiale, offre un ampio sviluppo dei temi trattati da D. Hofstadter in Gödel, Escher, Bach e delle problematiche della logica moderna, senza trascurare una dettagliata esposizione del teorema di Gödel sull’aritmetica formalizzata, un punto di riferimento ineludibile della logica del Novecento, che raramente viene trattato in opere di corrente divulgazione.
Questa illuminante monografia di ricerca storica è un’indagine attenta di una vicenda poco nota della storia recente del nostro Paese: è la storia dei militari italiani deportati nei lager nazisti e nei campi alleati, dopo l’8 settembre 1943. L’Autrice ha il merito di diradare il velo dell’oblio, calato sui quei seicentomila militari e oltre, che finirono nei campi di concentramento tedeschi e di quei prigionieri degli Alleati americani, inglesi, francesi e soprattutto russi, che furono costretti ad atti di cannibalismo per i prolungati digiuni e violenze di ogni genere.
Elisabetta Orsini, con sottigliezza e fine acume, coglie negli ateliers degli artisti e degli scrittori la fucina della loro creatività, indagano nel profondo della loro psiche. Nella “stanza della loro mente”, secondo l’Autrice, è “il nucleo primitivo da cui si sprigiona ogni azione determinata a creare” e da questo spazio concreto e visibile ci si proietta verso l’Invisibile e l’Altrove.
Dalle illuminanti pagine di Noemi Paolini Giachery, viene alla luce una perlustrazione critica su Italo Svevo di notevole rilevanza: l’ossimorica complessità dell’Autrice e del suo diorama creativo; in lui interagiscono, nella limpida scrittura di Noemi Paolini Giachery, l’inquieta ricerca dell’ambiguità della psiche dei personaggi sveviani e il bisogno primario di sublimazione proiettiva, che in quella estetica trova il suo appagamento.