PREMIO PER L’EDITO di POESIA alla memoria del Poeta Nino Pinto
La poesia di Stefano Vitale nella raccolta Incerto confine diviene ricognizione condotta sulle tracce dei segni che limitano e che aprono lo spazio alla libertà dell’espressione sia come riflessione puntigliosa sia come sogno velato. La parola è l’enigma risolto nella densità e nell’eco lontana della moltitudine dei significati, capaci di riemergere nei testi d’attualità come bottiglie di messaggi provenienti da opere di altri poeti. La sinergia con le splendide immagini di Albertina Bollati attribuisce forme e colori alle parole della poesia.
La Giuria de I Murazzi all’unanimità conferisce il Primo Premio Assoluto per la Sezione Poesia Edita.
Il libro di Poesia intitolato Pròdromi di Barbara Panelli è organizzato nei termini di un grido d’allarme e di un’indicazione generica delle avvisaglie che già ora si manifestano relative al futuro che attende la nostra civiltà, proiettata in una corsa estenuante di continuo arricchimento e di crescita dei bisogni voluttuari. Barbara Panelli intende intonare una poesia che ha il carattere battagliero del J’accuse zoliano, ma allo stesso tempo è anche un abbraccio ecumenico rivolto a tutte le genti e, quindi, si risolve in un processo di identificazione del soggetto nel collettivo, come unica prospettiva di realizzare la speranza di un domani migliore. La Giuria de I Murazzi conferisce all’unanimità il Secondo Premio per la Sezione Poesia Edita.
La Scrittrice M. Ivana Trevisani Bach è esponente del Movimento Letterario dell’Ecopoetry di cui ha scritto nel 2005 il Manifesto Italiano di Ecopoesia. Il suo libro di Poesia intitolato Un treno per tutte le stazioni realizza gli obiettivi enunciati nel manifesto consistenti nel dare una voce agli esseri viventi del nostro Pianeta Azzurro, i quali fino a ora sono rimasti senza voce in capitolo, cioè la “bella d’erbe famiglia e d’animali”, come la nomina Ugo Foscolo ne I Sepolcri. In più, si aggiungono anche gli oggetti inanimati, che rappresentano la ricchezza fondamentale del Pianeta: l’acqua, l’aria, il suolo e lo scrigno purtroppo esauribile delle sue ricchezze minerarie. Nel libro, in accordo con il canto lirico del Pianeta che parla di sé, permane la lirica individuale della Poetessa che si unisce al Pianeta in un controcanto a due voci per esprimere il suo amore soggettivo per i luoghi natii e per gli affetti che la legano alle persone a lei più care e a tutta l’umanità. Il discorso poetico diventa, allora, un treno che ferma per tutte le stazioni. La Giuria de I Murazzi conferisce all’unanimità il terzo Premio di Poesia edita.
La poetica di Luca Pizzolitto riprende la composizione per lo più scandita in un numero ridotto di brevi strofe, quasi sempre quartine o terzine, di versi liberi, per lo più corti tra il settenario e l’endecasillabo e le loro propaggini, con una grande cura per l’armonia interna della composizione, quasi sempre monotematica, con una riproposizione franta o ridotta della forma regina della poesia italiana, il sonetto. Molto curato è il linguaggio poetico, che ha una discendenza squisitamente novecentesca e, quindi, appare illuminato da visioni interiori dell’anima di matrice psicanalitica, con un continuo raffronto con la dimensione terragna della vita, tra panorami marini, in atmosfere di brezze e di luci d’albe e tramonti.
La Giuria de I Murazzi conferisce all’unanimità la Menzione d’Onore.
Il libro di Poesia intitolato Le stagioni della vita della scrittrice e promotrice di cultura Daniela Iodice si presenta con le caratteristiche del “ritratto d’autore” scritto in chiave principalmente autobiografica, ma con una proiezione dell’Ego sugli ambienti di appartenenza, sui luoghi amati, sulle persone significative, su artisti e scrittori che sono personaggi di scena nell’ubi consistam splendidamente ricostruito dalla Poetessa. Il discorso poetico è sensibile all’esigenza di trasmettere messaggi quasi confessionali di aperta spontaneità, per cui lo stile letterario è improntato a una fluente e raffinata discorsività elettiva.
La Giuria de I Murazzi conferisce all’unanimità la Menzione d’Onore.
Lo scorrere cronologico delle composizioni, puntigliosamente siglate per luogo e per data, ricostruisce l’ideale diario di bordo che si sdipana per circa due anni, fra date precise, inserite in una logica di confine della scrittura, che tuttavia il pensiero del Poeta trascende per tempo e spazio. Pier Cesare Ioly Zorattini è autore di una raffinata lirica librata in evoluzioni del pensiero come l’aquilone danza nell’aria, ma con un consistente filo che lo arpiona al luogo deputato della sua appartenenza, nel caso specifico ai magazzini della memoria non soltanto letteraria, ma anche storica e religiosa, per un avvistamento del futuro, nell’ipotesi ottativa di sfuggire alla violenza delle avversità.
Teresa Capezzuto sviluppa, nelle tre sezioni del libro Particolare più l’Epilogo, una propulsiva interpretazione in positivo della vita e delle occasioni che giorno per giorno si presentano come piccoli o grandi gioielli nascosti e che è bene sapere raccogliere e valorizzare. L’adozione dei differenti registri di scrittura poetica è il marchio stilistico con cui la Poetessa vuole cogliere nel particolare le poliedriche espressioni di vitalità quotidiana. L’acronimo centrale in latino, Hic et nunc, incastonato nelle lettere iniziali della poesia Qui e ora richiama il sigillo di Orazio del Carpe diem cui positivamente si ispira la luminosa poetica dell’Autrice.
Il libro di ricerca poetica di Piero Schiavo, Dissolvenze, appare orientato a più soluzioni letterarie al punto di apparire un prosimetro che unisce l’espressione analogica della Poesia a quella logica e denotativa della Prosa, con occasioni di inserimenti tra la lingua e il dialetto ovvero con altre lingue oltre a quella italiana, nonché con frequenti omaggi rivolti alla memoria letteraria di autori scelti con piglio di “onesta declamazione”, tra i classici e i moderni. Lo sviluppo del discorso è orientato verso la perdita entropica della lirica d’amore e lo specchio psicanalitico dell’osservazione di sé, in un gioco testuale delle parti che architetta sulla pagina luminosi labirinti di significato. Si apprezza la versatilità letteraria dell’autore nella costruzione dei versi.
La raccolta di Alfredo Rienzi Partenze e promesse. Presagi si colloca in una dimensione di coincidenze e di sovrapposizioni antitetiche o dicotomiche, oltre la realtà delle cose, in un tempo senza tempo e in una utopia indefinita in cui coesistono l’origine e l’apocalisse, l’alba e il tramonto, la vita e la morte. Il centro della Via Lattea si identifica con l’estrema periferia. La parola letteraria si fonde con l’intuizione scientifica. Nell’esplorazione della dimensione misterica della Poesia, Alfredo Rienzi si richiama sia ai testi criptati dell’antichità biblica sia ai più familiari approdi del modernismo di Eliot, Pound, Yeats e non tralascia alcune celebri figurazioni tratte da Dante e da Blake.
Il libro di Poesia In tono minore di Evaristo Seghetta Andreoli è una ricca raccolta di liriche in versi liberi, scandite in quattro sezioni, che nella loro sostanziale unità di intenti e di ispirazione presentano due tematiche di fondo consistenti, la prima, nell’osservazione dei paesaggi naturali dell’ubertosa e boschiva campagna e mezza montagna sia dell’Umbria sia della Toscana e la seconda tematica, non meno importante, la riflessione sia sentimentale sia di analisi psicanalitica sui paesaggi interiori dell’anima dello scrittore. Il discorso poetico ha per sfondo non già la vita nella metropoli moderna ma un’esistenza collocata in una dimensione sospesa dall’urgere dell’attualità.
PREMIO PER L’EDITO di POESIA OPERA PRIMA alla memoria della Poetessa Liana de Luca
La poetica di Anna Bani appare attuale negli argomenti e nelle forme libere della composizione, con una diversità di registri, in quanto da un lato prevede la scansione in quartine o in brevi strofe del dettato, mentre altrove adotta lo svolgimento sciolto e il periodare caratterizzato da versi corti e martellanti. Antica è la memoria letteraria, sempre presente oltre l’angolo della modernità: viene sapientemente esposta, con una garbata ironia e con un alto sentimento di nobile dolore per il consumo della vita, per le figure amate ma ormai assenti dalla quotidianità della Poetessa, tuttavia ancora riaffioranti come fantasmi che parlano oltre il confine della vita, in un’altissima e delicata metafora di umanità senza confini.
Il libro di Poesia di Raffaella Massari, Il punto nascosto, è scritto sul discrimine della memoria e dell’analisi psicologica, nel richiamo degli incantevoli luoghi natii del Salento, ma anche nello scavo personale dei processi di identificazione e di connotazione del proprio Ego tra le proiezioni del mondo esteriore e le elaborazioni di quello interiore. Si apprezza la varietà del discorso poetico sotteso ai due fuochi, quello della brevità lapidaria del dire quasi aforistico e quello dell’argomentazione meditata e argomentativa delle condizioni del reale.
La raccolta di Poesia di Veronica Trivella, intitolata Capitolare, trae il titolo dal clinamen di Lucrezio, a sua volta derivato da Epicuro, che riguarda lo scostamento inopinato degli atomi dalla loro traiettoria di caduta e che, in metafora poetica, può essere assunto come origine del libero arbitrio umano. Veronica Trivella dimostra già dagli esordi la densità del suo pensiero poetico, così aperto alla confessione, al dialogo, al confronto psicanalitico in autoanalisi e a ogni altra occasione di modernità della letteratura, ma allo stesso tempo anche così consapevole delle antiche origini della nostra cultura.
Già nota, premiata come autrice e anche inserita in premi letterari come commissaria, Anna Maria Deodato propone in questa opera prima intitolata Oltre le righe una significativa raccolta delle sue poesie, organizzate in tre sezioni, rispettivamente Donne, Infanzia e Adolescenza. Nei versi si impone un sentimento di impegno civile verso chi è più debole o è vittima della violenza, nel caso specifico verso la donna di ogni Paese e civiltà, ma anche verso la gioventù e gli anziani, con nobili espressioni per gli affetti familiari. Le poesie sono inserite in una cornice di alto profilo culturale, con citazioni e appoggi dedicati ad autorevoli poetesse e scrittori.
Quasi in forma confessionale, le poesie di Marzia Zanini erompono massivamente nella pagina, come un fiume di fatti, di emozioni, di situazioni annotate con emotività e partecipazione, per fissarle nella forza della parola scritta. Si tratta di una poesia ritmica, che propone sovente l’allitterazione, le forme ripetute tipiche dei cantautori, per diffondere un’atmosfera di musicalità o comunque di dolcezza e di armonia del messaggio, sempre molto umano, vivo pulsante e vibratile.
Quasi in eco dantesca della Vita Nova, ossia in forma di prosimetro con alternanza di parti in prosa con altre parti in poesia, Alice Musarra propone la sua opera prima come un serrato resoconto di un contrasto d’amore svanito nel tempo, in una dissolvenza di grandi emozioni e di drammatici momenti di incomprensione. Il libro è scritto come una confessione a cuore aperto, che incanta per la spontaneità e la fluidità del dettato sempre corsivo e affascinante.