Merletti, ispirandosi a un episodio realmente accaduto in Torino negli anni della 2ª guerra mondiale, ci racconta una storia intensa e drammatica descrivendo con grande efficacia e realismo un mondo contadino ormai in estinzione. Riscopre in tal modo un passato non così lontano: quello dolente dei tragici anni della guerra e del dopoguerra con le sue ferite forse mai del tutto sanate.
Le figure protagoniste della storia, in gran parte donne, si stagliano in tutta la loro umana dimensione permeata di silenzi, tormenti, rimorsi, ma pure di desiderio di riscatto e di un’indomita forza interiore che le spinge verso la verità suggerendo che a volte ciò che viene taciuto può avere più valore di quanto viene detto.
Nel 2019 ricompare in Piacenza il celebre dipinto Ritratto di signora del pittore viennese Gustav Klimt rubato nel 1996. Ma quale mistero si nasconde dietro al furto e all’improvvisa restituzione dell’opera?
Dadati lo scopre grazie alla confessione di un testimone il cui nome non può rivelare.
Il suo racconto è denso di avvenimenti e sorprese che si dipanano attorno agli ultimi anni di vita dell’artista facendoci scoprire una Vienna che si sta avviando verso la tragedia della grande guerra dopo i fasti della Belle Époque. La narrazione, grazie a una prosa efficace e appassionante, ricostruisce con accuratezza e ricchezza di dettagli l’ambiente in cui il pittore operava per arrivare infine al disvelamento di una verità a lungo celata.
La diade Chronos e Kalos, unitamente al correlativo oggettivo di uno scarabeo blu, rappresenta la chiave di volta attraverso cui lo scrittore Enrico Giacovelli costruisce un arcobaleno temporale di tremilacinquecento anni che congiunge l’antico Egitto del faraone Akhenaton e della sua bellissima moglie Nefertiti con il passeggio sotto i tigli – Unter den Linden – della Berlino riunificata dopo la caduta del muro: non è solo un volo d’angelo tra la storia antica e l’epoca moderna, ma è un’autentica palingenesi di rinnovamento e di rifondazione della cultura moderna, grazie a un’anamnesi della nostra anima immortale.
Lo scrittore musicista e compositore Luciano Varnadi Ceriello con il romanzo Il segreto di Vivaldi giunge a comporre una trilogia dedicata al suo personaggio di fantasia Reinhard Friedmann, già gerarca nazista, poi camuffatosi sotto le false spoglie dell’abito talare, e alla fine della seconda guerra mondiale si mette in cerca di una fuga o di un’elevazione metafisica, che lo proietta nei misteri esoterici dell’iperurania. Con efficace perizia narrativa, lo Scrittore conduce un’anabasi rivelatrice tra Torino, Mantova e Brescia e che si conclude a Breslavia, nella Basilica di Santa Croce.
Artemisia Gentileschi è stata la prima donna a essere ammessa all’Accademia del Disegno di Firenze. La sua storia di valente pittrice è sovente oscurata dal processo intentato per uno stupro subito da giovinetta.
Messina, proseguendo nel suo impegno di valorizzazione dei nostri artisti del passato, ne disegna un ritratto assai accurato e molto ben documentato: dai tormentati anni della giovinezza romana a quelli della maturità napoletana ove il suo talento si è potuto manifestare compiutamente. Una descrizione a tutto tondo che la ritrae con nitidezza non solo come artista ma anche come donna e madre.
Il diario di un uomo che inopinatamente viene aggredito dal mieloma multiplo e che conduce la sua battaglia riscoprendo in sé quasi con stupore un atteggiamento cavalleresco che non sapeva di avere, ma grazie al quale domina la paura e sopporta il dolore, non perdendo mai di vista la sua semplice ma indomabile filosofia che si riassume nella frase: Ho sempre pensato alla vita come a un pozzo che mai si inaridisce. Fabrizio Veglio, nel romanzo Guerra ai cattivi, testimonia un esercizio di luminosa resistenza dell’animo umano davanti a una delle prove più difficili che la vita può imporre per arbitrio della sorte.
Un romanzo di grande respiro che si svolge in un secondo dopoguerra pregno di asprezze e di debolezze umane figlie della povertà che regna nell’isola di Lampedusa da cui tutto ha inizio. Ben presto Matteo, il protagonista, è però costretto ad abbandonare la sua terra per cercare di costruirsi un futuro nel lontano Congo. Qui la sua avventura si fonde con la lotta di Lumumba e dei suoi seguaci per la libertà dal colonialismo belga arrivando a toccare momenti assai drammatici. L’autrice riesce con grande sagacia a unire realtà storica e finzione narrativa grazie a una prosa avvincente e intensa che invita il lettore a immergersi con emozione nelle sue pagine.
Romanzo che si muove sulla triplice direttrice dell’indagine psicologica, della rappresentazione dell’ambiente storico sociale del Meridione dello scorso secolo e della critica alle terapie sanitarie del passato condotte nei manicomi fino all’introduzione della Legge Basaglia del 1978. Il romanzo di Alexia Galliano, L’avversità di chiamarsi Modesto, è una luminosa ricostruzione artistica e romanzata di un caso tratto dalla realtà e venuto a conoscenza della scrittrice, che se ne è servita per ricostruire una vicenda ricca di colori differenti, in cui agli atteggiamenti di umanità fanno da contraltare quelli di cinismo.
Silvia Montemurro ci presenta la storia di due donne vissute nel periodo del nazismo. Due donne molto diverse tra loro: la prima moglie di un alto gerarca di Hitler che inizia a prendere coscienza delle aberrazioni del regime, la seconda vittima innocente proprio di queste aberrazioni. A unirle inconsapevolmente uno strumento musicale, un violino che fungerà da filo conduttore della drammatica vicenda. L’autrice si addentra in uno dei tanti crimini del nazionalsocialismo tratteggiando con grande bravura i caratteri e le azioni dei vari personaggi che si alternano nell’evolversi del racconto: dal sadico cinismo dei persecutori nazisti alla disperata ricerca della salvezza delle loro vittime.
Il romanzo di Daniela Poggi – Ricordami! – è una ricostruzione del forte legame affettivo della figlia verso la madre, che in età avanzata è malata d’Alzheimer. La trama diviene una rivisitazione nostalgica degli anni passati insieme, madre e figlia. Il tema toccato dalla scrittrice e attrice Daniela Poggi richiama alla mente il libro dello scrittore e regista Florian Zeller divenuto il premiato film The Father-Nulla è come sembra, ma il contenuto di Ricordami! è totalmente diversificato nei reciproci rapporti d’affetto tra madre e figlia, che splendono di una luce sempre carica di umanità, nell’alternanza di gioie e dolori fino all’esito conclusivo.
Il romanzo di Davide Rubini Le chiare intenzioni racconta le fasi della prima giovinezza di una classe di liceali giunti a sostenere l’esame di maturità. L’intera trama si svolge in Torino, salvo la gita scolastica “galeotta” in Sicilia, alla fine dell’anno scolastico ed è incentrata principalmente sulle storie d’amore incrociate di Riccardo con Valentina e con Alice, ma l’ambientazione non si limita a fare da semplice contorno, ma è un tema specifico del racconto, perché viene descritta la generazione dei Millennials, così pronti a comportarsi come adulti e così impreparati ad assumersi le conseguenze.
Veronica e Lavigna sono le due facce di una stessa medaglia, le due anime di un unico corpo. Sognatrice la prima, razionale l’altra, non possono non essere indissolubilmente legate. Si incrociano, si confrontano, dialogano, discutono. Da una parte il sogno e dall’altra la realtà, ma alla fine hanno ragione entrambe e una non potrebbe vivere senza l’altra. Fanno parte della vita che, come sostiene l’autrice, “può cambiare da un momento all’altro”. Ne esce una sorta di incontro-scontro che la Viotto descrive con grande partecipazione e intensa passione grazie a un linguaggio essenziale, privo di inutili fronzoli, dove la morale conclusiva è “mai dire a me non succederà mai!”