La tematica fondativa della Madre, Dalla Grande Madre alla Madre, in tre preziosi volumi, viene ripercorsa da Roberta Franchi, nella sua radialità, sulle tracce dell’immagine archetipica della maternità. Attraverso un puntuale riscontro testuale e un notevole apporto iconografico, questa poderosa indagine prende le mosse dalle remote vicende della Grande Madre, verificando come la madre operi nel contesto sociale religioso del mondo greco-romano e con il suo potere salvifico ed eroico sia imprescindibile e nobilitante. Questo lavoro utile e interessante recupera il mondo sommerso della maternità con l’annuncio della salvezza cristiana, che passa anche e soprattutto attraverso l’intercessione della Madre, nel nome della fede e dell’ascetismo cristiano.
Questa articolata ricerca sul Tu di Anna Maria D’Ambrosio si rivolge a un interlocutore assente, a un Tu che rappresenta l’alterità in absentia. L’indagine delinea un percorso tematico di grande suggestione sul Tu, dalla poesia di Leopardi a Emily Dickinson, da Rilke ad Antonia Pozzi e, nella preghiera, dai Salmi alle Confessioni di Sant’Agostino, dal Tu dei misteri fino all’apostrofe, a guida di congedo, di Charles Baudelaire. L’io lirico si rivolge a un interlocutore come se fosse presente, a un’alterità, che viene vissuta con profonda tonalità affettiva, “supponendo o fingendo presente l’interlocutore”. Poesia e preghiera confluiscono in un unico alveo, scaturendo dalla stessa matrice dell’io, in questo testo godibile e interessante.
Il saggio di Lamberto Vaghetti, L’Umanesimo, un bluff storico, sviluppa in quattordici capitoli, di cui i primi quattro sono propedeutici ai seguenti dieci, i due temi fondamentali di “qual è la natura umana” e di “qual è la specificità umana”. Sulla base di una puntigliosa ricostruzione storica e letteraria, attinente alla storia italiana dal trionfo del Cristianesimo fino allo splendore del Rinascimento, Lamberto Vaghetti giunge a concludere che la natura umana è sostanzialmente buona e che la specificità umana consiste nella realtà interiore delle emozioni. Questa caratteristica appare un fondamento immutabile nel tempo per l’intera umanità.
Il saggio splendente di ricchezza letteraria di Emerico Giachery, La parola trascesa e altri scritti, ha il merito e il fascino di rivelare il “valore supplementare” della parola come forza irradiante ed evocativa di significazioni e di visioni che trascendono la connotazione concreta e immediata, anche e oltre la scontata valenza metaforica della parola poetica. Già l’erudita Introduzione dell’Autore spazia nel tempo e nello spazio, da Cavalcanti a Italo Calvino, e ad essa seguono i sette capitoli come altrettanti saggi di raffinata critica letteraria, suddivisi per tematica.
Il saggio di Angelo Manitta, La botanica di Dante, rivela la grande sensibilità del Fiorentino per la botanica e più in generale la grande competenza sull’uso delle erbe e sulle loro caratteristiche, nonché sui significati simbolici a esse attribuite dalla tradizione. L’Autore discopre, in tal modo, una vocazione ecologica di Dante per l’ambiente ante litteram e ne descrive minutamente le diverse occasioni di apparizione nella Commedia, anche illustrando il significato sia corrente sia alluso delle molte similitudini, indicazione delle presumibili fonti a cui Alighieri può avere attinto.
Il giovane studioso pugliese Domenico Tenerelli amplia e approfondisce un aspetto della sua prestigiosa tesi di laurea su Pirandello con il saggio Ai limiti della vita, dedicato a esplorare l’empatia del Nobel agrigentino per l’occulto e per l’esoterismo in genere, già manifestato nella Roma dei primi anni dello scorso secolo, anche sotto l’influsso del ben più anziano Luigi Capuana. Luigi Pirandello si imporrà all’attenzione del grande pubblico con il romanzo capolavoro Il fu Mattia Pascal, che viene attentamente illustrato e rivelato da Domenico Tenerelli, nei risvolti di natura spiritica e teosofica.
Amato Michele Iuliano nel suo saggio Eugenetica e biodiritto: uomo a immagine e somiglianza di chi? tratta il problema di fondo se l’eugenetica sia un rischio reale per le generazioni future oppure se potrebbe configurare un’opportunità di costruzione di un presente e di un futuro migliore per l’intera umanità. Il tema è svolto sia nei precedenti risvolti storici rappresentati dall’orrore degli esperimenti nazisti sia nei risvolti di attualità e nelle proiezioni verso il futuro, inserite in una cornice giuridica di difesa dei diritti umani e di regolamentazione delle innovazioni scientifico-tecnologiche.
TRA MITO E STORIA ANTICA, SOCIALITÀ E ARTE, ESPERIENZE DI LETTERATURA SETTE-OTTOCENTESCHE IN ITALIA
Francesca Favaro
La studiosa Francesca Favaro, nel saggio intitolato Tra mito e storia antica, socialità e arte, esperienze di letteratura sette-ottocentesche in Italia, concentra l’attenzione nel cruciale periodo di transizione tra la fine del XVIII secolo e l’inizio del XIX, che dal punto di vista storico sono contraddistinti dalle dinamiche sociali opposte della Rivoluzione e dalla Restaurazione. Emergono nel libro tre argomenti tematici diversi. Il primo riguarda l’opera dei fratelli Verri; il secondo riguarda Canova, Isabella Teotochi Albrizzi e i fratelli Pindemonte; il terzo riguarda la ripresa del Mito nella “poesia pastorale” con particolare riferimento ad Angela Veronese e a Giuseppe Barbieri.
Lo studioso di Psicologia Generale Angelo Tartabini, già ordinario all’ateneo di Parma e autore di oltre un centinaio di pubblicazioni, nel suo ultimo saggio, intitolato La coscienza negli animali, dimostra che molti animali, tra cui le scimmie in particolare, sono coscienti di sé stessi e delle loro azioni, nonché di ciò che capita intorno a loro e delle condizioni sociali e dei loro ruoli nella comunità. Essi sanno interpretare le intenzioni e il pensiero dei loro compagni, sono capaci di pensiero riproduttivo, produttivo e di ristrutturare il campo cognitivo e di comunicare fra loro e con l’essere umano usando il linguaggio dei segni, simile a quello dei sordomuti umani.
Davide Orlandi, nel suo ultimo saggio intitolato Diego Marconi e la sua competenza lessicale, prende le mosse dai lavori dello studioso torinese ordinario di Filosofia del Linguaggio all’Università di Torino e conduce la ricerca sul tema della competenza lessicale con riferimento alla competenza inferenziale e referenziale, per poi arrivare a stabilire le condizioni per l’uso corretto delle parole.
La Giuria de I Murazzi attribuisce all’unanimità la Menzione d’onore.
La Giuria della 9ª edizione del Premio I Murazzi decide di conferire il Premio speciale della Giuria alla Cultura Umanistica a Massimo Pasqualone, per la sua brillante e intensa attività di critico d’arte e letterario e per il costante impegno con cui promuove e diffonde la cultura sul territorio nazionale ed internazionale, espressa sempre con sobrietà accompagnata da un tratto elegante e signorile.