PREMIO PER L’EDITO di POESIA alla memoria del Poeta Nino Pinto
In La stanza in cima alle scale ritorna come un vintage millesimato l’imprinting surrealista che ha sigillato una felicissima metà dello scorso secolo, fra la parola e l’immagine, lo scavo nella memoria e la creatività onirica, con particolari minuti del neorealismo e visioni sospese tra la leggenda e la meraviglia, in una corsa inesauribile della parola che “annunciava il bene, le cose belle e leggere / che a volte riempiono il cuore”, in una contaminazione continua del seme con la pianta, della virtù col peccato, della vita con la morte, alla ricerca di una nozione estesa e sofferta della bellezza che si esprime tra i sussurri e le grida del mondo. La Giuria all’unanimità conferisce il Primo Premio per Poesia Edita.
Autentica è uno scrigno di poesie in cui l’autrice abbraccia una distinta varietà di tematiche. I componimenti sono originali, accompagnati da un linguaggio popolare, ma che vanno dritti al significato. L’originalità dell’opera, creata con maestria da Teresa Capezzuto, sveste di fatto la poesia di quel sapore antico e le dona una luce moderna proiettata soprattutto verso un pubblico giovane. La Giuria ha valutato con successo l’opera, assegnando il secondo posto nella sezione ‘edito di poesia’.
Anatomie comperate è una silloge di poesie in cui l’autrice tratta principalmente la tematica dei corpi, come citato dal titolo. I componimenti sono quelle verità che Gabriella Montanari ama raccontare in maniera schietta e diretta. Una struttura efficace che arriva al lettore senza troppi sconti, con un patrimonio lessicale straordinario anche nell’ambito metaforico. La Giuria ha valutato positivamente l’opera, conferendo il terzo posto nella sezione ‘edito di poesia’.
L’alternanza di luci e ombra, Per terre oscure, ripropone il ciclo della vita, con esaltazione lirica dell’Io-Poeta. C’è la rappresentazione d’ascolto dell’autunno, dell’imbrunire del giorno e della vita; c’è l’esercizio di una forza interiore e spirituale che si alimenta nella contemplazione dell’esistenza, capace d’invenire il divino nascosto in noi, fino a che “talvolta d’un altrove la dolcezza / di terre oscure / penetra e rischiara la durezza”. L’alternanza delle stagioni, dei valori, nel susseguirsi degli attimi di vita, sono descritti in modo esemplare da Isabella Horn. La ricerca dell’essenza della vita, l’apprezzamento dell’attesa dell’imbrunire è anche una ricerca di infinito. Dai versi traspare infine la ricerca di noi stessi, della gioia di vivere, oltre il passaggio per terre oscure, nella ricerca di luce fra cuore e anima. La Giuria de I MURAZZI all’unanimità conferisce la Menzione d’Onore.
Gigli a colazione è una silloge di poesie, scritte con semplicità dall’autore. I componimenti sono scorrevoli e gradevoli, da consumare uno ad uno come zuccherini sul tavolo imbandito della colazione; lo stile di Gianfranco Isetta è come una piuma: racconta con delicatezza e rispetto il suo stato d’animo, in ogni suo verso. La Giuria ha valutato positivamente l’opera.
Il libro La forma dell’anima si articola in sette sezioni che rappresentano un viaggio tematico sia all’interno dell’anima del Poeta concepita tra sogno amore, disillusione e speranza sia nella contemplazione del mondo esterno, attraverso una serie di Odi minime, orientate alla ricerca e alla rappresentazione di una sorta di anima mundi, come inno indefinito e globale alla vita che ci contiene e che orna di meraviglia l’intero creato. Il Poeta, noto per i suoi studi sulla lingua sermonetana, raccoglitore di proverbi aforismi motti e detti popolari e non, affida alla parola poetica un messaggio di empatia verso il prossimo e di interpretazione e canto dei sentimenti umani posti a difesa e ornamento di una vita ispirata ai valori profondi dell’intesa umanitaria fra le genti. La Giuria de I MURAZZI conferisce all’unanimità Menzione d’Onore.
La forza creativa del poeta e scrittore Lorenzo Pompeo, espressa nel libro Cemento armato di Santa Pazienza, risiede nell’avere ingaggiato un rapporto trasgressivo e rivoluzionario con la parola poetica, per scuoterla dalle incrostazioni dell’accademia e dal consumo dei significati abusati. L’architettura del linguaggio che viene proposta appare proiettarsi con una forza propulsiva innovata in una pluralità di significati e di interpretazioni possibili, che irridono alla tradizione consunta dell’abitudine e allo stesso tempo allargano nuovi orizzonti della rappresentazione poetica in chiave di trasfigurazione creativa della realtà quotidiana. La Giuria de I MURAZZI all’unanimità conferisce la Menzione d’Onore.
Vincenzo Lauria nel bel libro Teatr/azioni, racconta le emozioni del palcoscenico e del pubblico, con le sfaccettature derivate dagli elementi sincopatici dell’arte teatrale. Ecco le parole, la dolcezza, la forza a volte violenta, capace di sommuovere l’anima. I monologhi raccontano le scene, le immagini si materializzano nei lettori/spettatori. La poesia descrive costumi di scena, rituali di vestizione, ma soprattutto ci parla della vita, di profondità oscure, inafferrabili, con una creatività imprevedibile, mai circoscrivibile in un copione prescritto. Attraverso la poesia, Vincenzo Lauria, descrive il teatro e sinergicamente la realtà. La vita si consustanzia nel teatro, ove tutto prescritto, “e nel salir s’inscena/per il sottile filo/che ci proietta/nell’al di qua/del vero.” Vincenzo Lauria è riuscito a incorniciare in un solo contesto teatro e vita, collegati coi sentimenti profondi che i versi suscitano nella mente e nel cuore del lettore. La Giuria de I MURAZZI all’unanimità conferisce la Menzione d’Onore.
Quasi in termini di una confessione ovvero di un diario privato, con le mille sfaccettature che ricostruiscono nella varianza dei casi l’unicità del sentimento, questo canzoniere d’attualità dedicato al significato profondo dell’amore come cammino petrarchesco di conoscenza e di riconoscenza della vi,a diventa un dialogo drammatizzato, tra grandi dolcezze e piccole angosce, con l’uomo amato nella pluralità dei modi dell’amore, e diviene “stanza di luce, voce che pascola” le forme della meraviglia e dell’incanto. La Giuria de I MURAZZI all’unanimità conferisce la Menzione d’Onore.
Il libro di Raffaele Floris Senza margini d’azzurro propone una poesia principalmente orientate alla scrittura in breve, ispirata per lo più alla riflessione, con rievocazioni nostalgiche e con proiezioni di attesa verso un futuro che sembra dissolversi in un enigma rimasto inconcluso fino al punto di “non lasciare nulla fra le dita”. Tuttavia, appare sempre magistralmente incisiva la parola del Poeta che, nella sua colloquialità pacata, illumina con sapienza l’attimo fuggente di ogni riquadro di vita autentica, la spina dorsale che sorregge il corpo immateriale della vita. La Giuria de I MURAZZI all’unanimità conferisce la Menzione d’Onore.
La Poesia di Paolo Malinverno sviluppa un intento di caratteri interpretativi e istruttivi condotti attraverso un viaggio mentale nel nostro passato alla ricerca della primordialità patria da cui noi tutti discendiamo, come comunanza di lingua, patrimonio di idee e di sentimenti. Dalla notte dei tempi, discendono, dunque, le parole con cui oggi l’uomo trasmette i suoi messaggi al prossimo: un arcobaleno pontefici unisce il buio del passato con la luce dell’attualità e la poesia rappresenta la meraviglia acclarativa che ci illustra i legami profondi fra le persone e le cose. La Giuria de I MURAZZI conferisce al poeta Paolo Malinverno la Menzione d’Onore per il libro.
PREMIO PER L’EDITO di POESIA OPERA PRIMA alla memoria della Poetessa Liana de Luca
Nella cristallizzazione effusiva di una compostezza classica del verso, metricamente calibrato sulla cadenza pascoliana del novenario di La mia sera, ma con varianti in aumentando e in diminuendo, la raffinata poesia di Lucilla Trapazzo espressa nella raccolta Ossidiana appare ricca di echi di cultura e di esperienze di vita e di arte, sospesa a metà tra la lirica intimistica e l’indagine socioculturale della civiltà umana, fino a fornire una ricostruzione per simboli e per metafore della complessità della vita il cui “senso si scioglie al sole”, come su una linea di menzogna o di ambiguità dei significati, una Sealie. La Giuria de I Murazzi all’unanimità conferisce il primo Premio Opera Prima alla memoria di Liana De Luca.
Il libro Pietre e amarene di Chiara Nobilia si presenta in forma di relazione di una Poeta continuamente in cerca di notizie “Dal mondo / in cui si formulano equazioni sulla felicità”. Sono elencati dati biografici, reperti storici, cronache e minimalia, “informazioni nutrizionali”, supposizioni surrealiste, favole e leggende, nel meraviglioso fascino di una quotidianità riccamente impreziosita dalla riflessione razionale ed onirica di una scrittrice innamorata della “parola per dirlo”: il messaggio pieno, tagliente, cinico, come il frombolo sibilante e anche asprigno, come la dolcezza dell’amarena. La Giuria de I MURAZZI conferisce all’unanimità la Menzione d’Onore.
Colmo di luce, di colori, di immagini e di sentimenti appare il libro di Lucia Macro che si chiama Il volo delle rondini, e che rappresenta un canto di libertà e di gioia, intonato nella dolcezza serena dei ricordi capaci di unire in un solo amalgama il passato e il presente, nel vincolo degli affetti familiari, dell’amore per la natura, nel sentimento di partecipazione e di condivisione verso il prossimo, nella comunanza di tutti gli uomini che abitano sulla Terra. Si compone così un dettato poetico che luce autentica di civiltà e di amore. La Giuria de I MURAZZI conferisce all’unanimità la Menzione d’Onore.
Come una sorta di reinvenzione del canzoniere d’amore, il diario intimo dei sentimenti, pulsioni, sogni, riflessioni, ansie, delusioni e dolcezze d’amore intitolato Sono solo sequenze di parole di Martina Vivian appare come esempio luminoso di confidenza dell’intimità d’animo dell’Autrice, che diviene simbolo dell’attualità delle relazioni tra uomo e donna nella civiltà libera e paritaria in cui vorremmo sempre potere vivere, come forma di espressione delicata, ma anche capace di trasgredire i codici deputati dalla tradizione maschile di soggezione della donna: La Poeta non fa alcuna professione ideologica di pari opportunità, ma documenta nei versi la gestione pacifica della sua libera espressione d’amore. La Giuria de I MURAZZI conferisce all’unanimità la Menzione d’Onore.